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martedì 15 dicembre 2015

Il cervo

Le loro corna sono chiamate palchi, che nei maschi adulti possono raggiungere i 175 cm. Nel maschio esse cadono a Febbraio e ogni anno ricrescono in primavera.
Durante il giorno il cervo sta quasi sempre al riparo ed esce a brucare solo verso mezzanotte e al mattino.
Durante la stagione degli amori, il maschio raggruppa intorno a se fino a 12 femmine. Esso marca il territorio, emette bramiti profondi e lotta con gli altri individui dello stesso sesso.
Il bramito è lo strumento di lotta tra i maschi: quello che emette il bramito più intenso si afferma come il più forte.
Le femmine sono più piccole e prive di corna, danno alla luce un solo cucciolo dopo una gestazione di 8 mesi.
I cervi hanno una dieta a base di erba, germogli, foglie, fiori, frutti, semi e corteccia.


KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA  

Pipistrello Orecchione


GENERE: Plecotus
FAMIGLIA:Vespertilionidi
HABITAT: diffuso in Europa, vive nei boschi decidui e conifere, nei parchi e giardini cittadini fino a 2.350 metri di altitudine. Tollera gli ambienti antropici.
DIETA: insetti

La pelliccia è lunga, soffice e lanosa. Le parti dorsali variano dal marrone al bruno-grigiastro, mentre le parti ventrali sono più chiare. Il muso è conico, bruno e con una maschera più scura intorno agli occhi e alla bocca. Le orecchie sono enormi, ovali, marroni, unite sulla fronte da una sottile membrana cutanea. Le membrane alari sono marroni e semi-trasparenti. Le dita dei piedi sono ricoperte di peli brunastri e munite di robusti artigli marroni.

CICLO VITALE
Settebre - Ottobre
Migra verso rifugi invernali

Novembre
I pipistrelli durante l'inverno sopravvivono im grotte con un ambiente adatto al letargo.

Dicembre - Gennaio - Febbraio
Essi si spostano in zone estive

Marzo
Le femmine gravide si aggregano in gruppi in cui possono esserci presenze maschili

Aprile - Maggio
Avvengono i parti

Giugno - Luglio - Agosto
Le colonie riproduttive si sciolgono e per la maggior parte delle specie inizia il periodo degli accoppiamenti

Vedere al buio:
I pipistrelli utilizzano l'ecolocalizzazione, grazie al quale possono riconoscere contemporaneamente tutti gli oggetti vicini: terreno, rocce, alberi, rapaci notturni, altri pipistrelli.
I pipistrelli cambiano la frequenza e la rapidità degli impulsi sonori in modo da distinguere i diversi tipi di informazione sulle prede, per esempio la loro distanza e la loro velocità. Gli animali che usano la ecolocalizzazione emettono suoni che non sono udibili dall'orecchio umano, e sono poi in grado di calcolare l'angolazione e la qualità dell'eco che rimbalza sugli oggetti solidi presenti nelle vicinanze.







post creato insieme a Jacopo T.

lunedì 9 novembre 2015

conoscere il cavallo

                                                      IL CAVALLO
Il cavallo è un bellissimo animale, non che il mio preferito.
IL LINGUAGGIO DEL CAVALLO
Le orecchie:
  • piegate e schiacciate all'indietro, sono indice di grande nervosismo;
  • protese in avanti indicano un atteggiamento amichevole e attento;
  • protese in direzione opposte indicano che la sua attenzione è centrata su due stimoli diversi (ti sta ascoltando);
Le labbra:
  • quando il labbro inferiore pende il cavallo è rilassato o addormentato;
  • quando il labbro superiore è alzato e si vedono denti e gengive il cavallo odora e percepisce qualcosa di nuovo;
  • quando lo fa uno stallone significa che sta fiutando una femmina in esto;
  • quando il labbro superiopre è molto mobile significa che sta investigando e lo fanno i puledri e i cavalli quando trovano qualcosa di nuovo che li incuriosisce;
  • quando si lecca le labbra o mastica significa che hanno accettato un nuovo concetto o situazione;
Il corpo:
  • se ha i muscoli del corpo tesi, significa che è agitato;
  • se muove la testa e trotta in cerchio c'è qualcosa che lo innervosisce;
  • se ha la testa bassa significa che è docile;
  • se fa segno di leccare e masticare con la bocca significa che ti riconosce come dominante e ha intenzione di obbedirti:
  • se ti mordicchia vuol dire che ti vuole bene;
  • se sgroppa è perchè ha voglia di sfogarsi;
  • se raspa significa che è impaziente;
  • se ti segue significa che ti rispetta e ti vuole bene;
  • se non ti guarda vuol dire che non ti teme;
Nel cavallo ogni cosa nuova che conosce viene sempre messa in relazione con le esperienze passate in base a esse viene valutata positivamente o negativamente, quindi è importante non commettere errori.
Non sempre ciò che per noi è normalmente attuabile lo sia anche per lui.
Per sottomettere un cavallo bisogna recitare il ruolo di capo branco.
Il cavallo presenta una scarsa comunicazione tra le due aree cervicali, per cui per l'animale lo stesso soggetto è come se apparisse due volte, come se esistessero due cavalli, uno destro e uno sinistro, quindi ciò che si presenta a destra si deve fare lo stesso col sinistro.
I calci sono reazioni involontarie degli arti posteriori. Gli arti anteriori sono ben collegati al sistema nervoso e quindi guidati dalla razionalità, al contrario degli arti posteriori che sono collegati alla parte più istintiva (più muscolosi e potenti).
Gli occhi sono uno degli organi su cui si basa il modo di comunicare che i cavalli usano tra loro. Il cavallo vede particolarmente bene di notte.
E' consigliabile avvicinarsi ad un cavallo perpendicolare al suo occhio. Sopra le orbite sono localizzate due depressioni che, con l'avanzare dell'età si accentuano e vengono chiamate fosse sopraorbitali o fontanelle.
Le orecchie possono essere:
  • DA VOLPE_ si presentano convergenti
  • DA MULO_ troppo lunghe
  • DA TOPO_ troppo corte
Le narici sono fornite di peli tattili indispensabili per riconoscere la qualità del cibo. Il naso è usato dal cavallo anche come valvola di scarico delle tensioni accumulate.
La posizione migliore è quella con la testa abbassata, che gli è utile per essere più attento, al contrario a testa alta l'animale agisce in preda al panico a causa della scarsa affluenza di sangue verso il cervello.
Il profilo fronto-nasale può essere di 3 tipi:
-montonino (B)
Risultati immagini per profilo montonino
cavallo di razza murgese con profilo montonino










Risultati immagini per profilo montonino

-rettilineo (C)
Risultati immagini per profilo montonino
cavallo maremmano con profilo rettilineo












-camuso (A)
Risultati immagini per profilo montonino
cavallo purosangue arabo con profilo camuso














Il corpo del cavallo si divide anch'esso in tre zone:
  •  parte anteriore: spalla, braccio, gomito, avambraccio, ginocchio, stinco, nodello, pastoia, corona, zoccolo.
  • parte centrale: garrese, dorso, regione lombare, ventre, regione delle cinghie, torace.
  • parte posteriore: groppa, coda, zona dei genitali, arti posteriori.
Il garrese corrisponde all'altezza del cavallo.
E' abitudine comune pensare che lo stallone sia più difficile del castrone, ciò dipende in gran parte da un approccio sbagliato e da tutta una seria di pregiudizi divenuti abitudine.

I MANTELLI
manto sauro





manto baio

              
manto isabella
manto palomino
manto grigio
manto ubero
manto falbo/lupino/cervato
manto roano
Risultati immagini per morello cavallo
manto morello




manto tobiano/pezzato alto
manto overo/pezzato basso
manto albino

QUALE SCEGLIERE
Ricordiamo che la fretta e l'entusiasmo in genere non sono buoni consiglieri. Il cavallo è un animale intelligente, che ha buona memoria, per lui è quindi molto importante il passato, il nostro compito è quello di fare in modo di procurargli un buon passato. Al cavallo è necessario dedicare regolarmente il nostro tempo.
Il periodo più favorevole per acquistare un cavallo è la primavera. Va tenuto conto anche del nostro temperamento, dell'uso che si desidera farne, l'ambiente in cui il cavallo verrà fatto vivere e la taglia del cavallo rispetto alla nostra.
Le razze più longeve sono quelle orientali.
L'età media è stabilita intorno ai 25-30 anni.
Prima di acquistare un cavallo bisogna controllare il suo stato di salute e per questo abbiamo bisogno di un veterinario che controlli:
-controllo del cuore e dei polmoni;
-la testa non deve presentare segni di traumi;
-orecchie ed occhi ben puliti, sani e la pelle che li circonda non deve presentare anomalie;
-naso libero privo di ostruzioni, senza tracce di muco;
-dentatura senza malformazioni;
-collo privo di cicatrici o sporgenze della laringe o della trachea;
-nessun rumore atipico durante la respirazione;
-circolazione regolare;
-arti ben conformati senza gonfiori, cicatrici, riversamenti dei liquidi nelle giunture o segni di vecchi traumi;
-piedi e zoccoli privi di traumi, difetti, marciumi o altro;
-parti genitali sane e pulite:
_maschio intero: testicoli scesi e ben formati
_femmina: non deve avere perdite
-deve muoversi in scioltezza, in equilibrio e con una buona spinta dei posteriori e sincronismo;
-controllo dell'ambiente in cui vive: se ci sono segni sulle pareti segnalano che il cavallo scalcia, se ci sono mangiatoia,porta o spigoli rosicchiati il cavallo può avere il ticchio d'appoggio o il vizio di mordere;
-reazioni del cavallo nelle varie situazioni;

I DENTI
La forma della dentatura è legata all'età del cavallo.
maschio adulto: 2camini inferiori e 2superiori detti scaglioni, raramente presenti nelle femmine.

PREVENZIONE DI ALCUNI VIZI
  • Se l'animale ha l'abitudine ad appoggiare lo zoccolo sulla corona dell'altro, perchè non si procuri lesioni e fiaccature è utile riparare la corona e pastorale nella loro parte anteriore (quella soggetta a denni) con una maschera di cuoio imbottito.
  • Se il cavallo tende a mordere il bordo della porta, la mangiatoia o gli oggetti che sporgono ecc., può essere che da giovane(periodo di maggiore irrequietezza) sia stato troppo rinchiuso. Cercate di distrarlo e di variare la sua vita: lasciatelo il più possibile al pascolo, dategli i pasti a razioni piccole e frequenti, distraetelo con il lavoro.
Lasciando i cavalli in libertà in grandi spazi si possono risolvere positivamente problemi legati al comportamento o problemi fisici.

IL PADDOCK (recinto)
-grande almeno un ettaro per cavallo;
-provvisto di riparo a prova di piaggia e vento, il quale può essere un riparo naturale o costruito da noi in modo che il cavallo possa entrare ed uscire a suo piacimento;
-deve sempre avere un punto per abbeverarsi disponibile con acqua fresca;
-terreno con diversi livelli;

Molto spesso i cavalli evitano le piante velenose perchè hanno un cattivo sapore.
PIANTE PERICOLOSE:
Digitalis purpurea (www.imagines-plantarum.de)
Robinia pseudoacacia (www.henriettes-herb.com)
Ricinus communis (www.plant-world-seeds.com)
Viscum albom (www.pfaf.org)
Melilotus officinalis (www.erbe.altervista.org)
Trifolium incarnatum (www.plantillustrations.org)
Gentiana asclepiadea (www.actaplantarum.org)
Azalea (areacomunicazione.policlinico.unina.it)
Acero rosso (thesoulofnature.altervista.org)
Aconito napello (www.sicurinsieme.it)
Castagno americano (www.toscanapa.com)
Cicuta (commons.wikimedia.org)
Ciliegio selvatico (www.scuolacavasso.it)
Equiseto (www.coltivarelorto.it)
Erba sudanese (zoriane.all.biz)
Felce aquilina (www.e-green.eu)
Noce nero (www.agraria.org)
Oleandro (naturamedica.farmacista33.it)
Quercia (miopaesedellemeraviglie.blogspot.com)
Rododendro (www.inseparabile.com)
Ranuncolo (www.giardini.biz)
Sambuco (www.faldus.it)
Solano (casa.atuttonet.it)
Serpentaria (doctorschar.com)
Spino giallo (www.pontassievenatura.it)
Tasso giapponese (www.agraria.org)

RECINTO & BOX & SCUDERIA
-senza spigoli;
-meglio di legno;
-cancello d'ingresso con chiusura sicura;
-UTILIZZARE vernici atossiche (che non contengono piombo, il quale crea danni permanenti alle ossa, al fegato e all'apparato digerente;
-non lasciare attrezi a portata di cavallo;
-impianto elettrico fuori dalla portata di bocca e gambe;
-ideale soffitto di 4m con buon isolamento termico (idea più semplice posizionare il fienile sopra la scuderia);
-palizzata: interrare i paletti di legno per almeno 1/4 la loro altezza totale tra un paletto e l'altro imbullonate 3 traverse, di cui la più bassa o 25cm da terra. Se possibile incatramate la parte finale per non farla marcire fino a 10cm sopra il terreno;

Il box deve essere ben illuminato e ben arieggiato, più quest'ultimo è grande più il cavallo sarà comodo, lo spazio minimo accettabile è di 4mx4m. Il pavimento deve presentare una leggera inclinazione dalla parte opposta della porta in modo che gli escrementi liquidi defluiscano fino a uno scarico e il materiale più consigliato per la pavimentazione è il mattone perchè è solido, isolante e sano. Le pareti devono essere di legno senza spigoli. Le finestre devono assicurare una buona aerazione e un'illuminazione sufficente.

LO ZOCCOLO
Il fettone ha consistenza morbido ed elastica, ammortizza gli urti, fornisce un appoggio sicuro e agisce come pompa di ritorno del sangue.
La scuola protegge le parti interne del piede e sostiene e distribuisce il peso lungo i bordi.
All'interno del box gli accessori dovranno avere gli angoli smussati e privi di sporgenze. Per il mangiare le mangiatoie fisse non sono ideali per la scorretta posizione assunta dal cavallo e perchè il cavallo muove il fieno con la bocca per far si che le polveri si depositino sul terreno. Per bere è consigliabile utilizzare un secchio. Le ragioni:
-posizione (il secchio è a terra);
-da terra il cavallo riesce a deglutite col ritmo che preferisce;
-potete sapere sempre quanto beve;
-utile nel caso in cui si debba razionare l'acqua;
-utile se bisogna aggiungere sostanze all'acqua;
Non sono consigliabili gli abbeveratoi automatici per i seguenti motivi:
-la posizione (alta da terra);
-difficilmente vi accorgerete per tempo se non funziona;
-non sarete in grado in grado di quantificare la quantità d'acqua bevuta;
-non è possibile aggiungere sostanze da diluire nell'acqua;
-si intasano facilmente;
-si ghiacciano con facilità
-privi spesso di rubinetti per interrompere il flusso e nel caso li abbiamo, è difficile ricordarsi di riaprirli dopo averli chiusi;

domenica 5 luglio 2015

OKAPI

Risultati immagini per okapi                                           OKAPI

L'okapi è la specie animale più prossima alla giraffa, il cui corpo è molto simile ad esso ma con un collo molto più corto. Diffuso nelle foreste pluviali del fiume Congo, ha il corpo di colore marrone scuro, con strisce bianche orizzontali sulle cosce e parti terminali delle zampe anteriori.
 Gli esami del DNA hanno portando gli scienziati a dichiarare l'okapi come una specie a sé stante.
L'okapi presenta un muso appuntito, grandi orecchie, un collo molto mobile, una schiena spiovente ed una lunga lingua che riesce a raggiungere palpebre, orecchie e con qui strappa foglie e germogli dagl'alberi.
I maschi hanno dei corni rivestiti di pelle, dette ossiconi. Le femmine sono un po' più alte dei maschi. La loro alimentazione è composta da gemme, foglie e germogli, mentre a terra si nutrono di funghi, erbe, felci e frutti. È un animale molto timido, si mimetizza perfettamente nell'habitat grazie al disegno del suo mantello; all'occorrenza può raggiungere elevate velocità nella corsa. gli okapi sono animali silenzioni che vivono solitari o a coppie, ciascuno nel proprio territorio, ritrovandosi esclusivamente nel periodo degli amori. L'accoppiamento avviene solitamente tra maggio e giugno e tra novembre e dicembre.
La gestazione è di 421-457 giorni; il piccolo verrà allattato per 10 mesi, e completerà lo sviluppo a 4 o 5 anni. Gli okapi non sono classificate con specie in pericolo d'estinzione, ma sono tuttavia minacciati dalla distruzione del habitat e dalla caccia. La popolazione è stimata tra i 10 e 20.000 esemplari. Il lavoro di mantenimento in Congo include lo studio continuo del loro stile di vita ed il loro comportamento.
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lunedì 22 giugno 2015

IL CINGHIALE

                                                                                 Il cinghiale

Il cinghiale frequenta una grande varietà di ambienti, che vanno dai boschi fitti alle zone coltivate, dalle regioni aride a quelle paludose e dalla collina alla pianura.
In Italia è presente nella macchia mediterranea ma anche in certi boschi delle Alpi (fatta eccezione della zona altoalpina)

Ambienti favorevoli:
•Tutte le aree nelle quali i boschi sono rappresentati per almeno il 10-15%; tipi di bosco preferiti: foresta planiziale, macchia mediterranea, boschi di latifoglie (preferibilmente con elevata presenza di essenze fruttifere quali querce e/o castagno) con fitto sottobosco ed alternati a radure e pratopascoli, secondariamente anche boschi degradati e macchie.


Il cinghiale è onnivoro e mangia tutto ciò che di vegetale o animale gli capita di trovare, compresi radici e tuberi, che trova scavando con grugno e zanne. È un bravo scavatore e, quando arriva sui campi coltivati produce danni notevolissimi con la sua attività di scavo.
In alcuni casi può essere carnivoro, predando tutta la  piccola selvaggina che reperisce ma anche piccoli di cervo, daino e capriolo
ALIMENTO                  ESTATE    INVERNO
Animali                              5 %                7 %
Insetti                                 2 %                  -
Radici, tuberi                10 %              12 %
Erbe (anche coltivi)    50 %             30 %
foglie di cespugli          20 %                -
Frutta, semi                   10 %              50 %
Altro                                    3 %                  1 %

Aspetto generale:
La massa corporea è decisamente spostata sull’avantreno, la testa è grande ed occupa più di un terzo della lunghezza del corpo; gli occhi sono infossati, piccoli e situati nella parte posteriore della testa. I
quarti anteriori e la testa a cuneo sono conformati in modo tale da agevolare gli spostamenti anche in presenza di vegetazione molto fitta e intricata, mentre il disco nasale mobile e resistente (grifo) e gli
incisivi inferiori a scalpello agevolano l’attività di scafo (grufolate). La coda è lunga, diritta, coperta di peli fin dalla base e termina con un ciuffo di peli più ampio (fiocco).
Il cinghiale è un ungulato di aspetto robusto, con gli arti corti (negli individui adulti la distanza del
ventre dal suolo è circa un terzo dell’altezza) ed il corpo allungato.
Maschio adulto
Resa eviscerato 65-75%
Altezza garrese 90-110 cm
Lunghezza 130-180 cm
Peso vivo o pieno 60-200 kg

Femmina adulta
Resa eviscerato 65-75%
Altezza garrese 70-90 cm
Lunghezza 120-150 cm
Peso vivo o pieno 50-150 kg

Il pelame del mantello è costituito dalle setole e dal sottopelo la cui presenza è molto ridotta.
Il mantello estivo è chiaro mentre il mantello invernale ha una tonalità più scura, quasi nera (maggiore presenza di pelo).
La colorazione varia comunque con l‘aumentare dell’età:
• Il mantello nei primi mesi di vita si presenta striato a bande longitudinali di colore giallo-bruno;
• Nei giovani di 4/5 mesi le strie lasciano il posto ad un mantello uniformemente rossastro;
• Negli animali di più di un anno il mantello rossastro viene sostituito dal mantello grigio-nerastro tipico degli adulti.
La pelle è molto spessa (collo e spalle soprattutto, spessore >= 2-3 cm).
La pelle ricopre inoltre un pannicolo adiposo, particolarmente consistente e molto sviluppato, soprattutto su tronco e spalle. Il pannicolo adiposo costituisce la riserva energetica dell’animale.
La pelle con lo strato adiposo sottostante, e non il mantello povero di sottopelo, che consente al cinghiale l‘ingresso in zone a vegetazione cespugliosa e/o spinosa, rappresenta lo scudo nei combattimenti e garantisce l’isolamento termico .
L‘unità sociale di base è il gruppo familiare, rappresentato da: scrofa accompagnata dai suoi piccoli e dai giovani della nidiata precedente (solitamente le femmine) a cui si possono
aggiungere altri piccoli rimasti orfani o isolati;
il gruppo si può ampliare anche molto qualora si aggiungano altre unità familiari, generalmente legate da vincoli di parentela.
Il branco a struttura matriarcale è regolato al suo interno da una precisa gerarchia ed ha un suo territorio di pascolo difeso nei confronti di altri branchi. Il ruolo di capo branco è ricoperto dalla femmina più anziana o più vigorosa, la prole viene accudita in comune. I piccoli nelle località meno tranquille sono di norma tenuti al centro di una sorta di cerchio composto dalle femmine adulte.
I maschi adulti (più di tre anni) sono normalmente individui solitari e vivono quindi isolati. Un maschio adulto può accettare la compagnia (a debita distanza) di uno o al massimo due maschi giovani sottomessi (scudieri) mentre il contatto con le femmine avviene in pratica solo nel periodo degli accoppiamenti.
I maschi possono rimanere nel gruppo familiare fino a circa 18 mesi, poi si allontanano riunendosi in piccoli gruppi maschili non gerarchici e non stabili che si spostano notevolmente alla ricerca di cibo (non hanno un territorio di pascolo fisso); talvolta di tali gruppi possono far parte anche giovani femmine.
Sono i soggetti appartenenti a questa categoria che più frequentemente sono responsabili dei danneggiamenti alle coltivazioni.

Il cinghiale cambia il mantello 2 volte l’anno.
La muta del mantello viene effettuata di norma prima dagli individui giovani, seguono poi i sub-adulti e gli adulti per terminare con gli animali più vecchi o defedati e con le femmine accompagnate dalla prole.
la sostituzione del pelo inizia da spalle e cosce, poi si estende al dorso e quindi a tutto il corpo.
•Muta primaverile: a maggio (molto vistosa: il pelo invernale si stacca in
grandi ciuffi lasciando temporanee chiazze chiare di pelle nuda).
•Muta autunnale: tra fine settembre e ottobre (graduale).
I maschi solitari si riuniscono ai branchi familiari scacciando gli eventuali maschi giovani che eventualmente ne fanno ancora parte tra ottobre e gennaio.
Il periodo degli accoppiamenti, è molto variabile:
• negli anni con una sola stagione dei parti: si verifica di norma tra novembre e gennaio;
• negli anni di doppio estro (ricchi di ghianda, castagne od altro cibo) si verifica a ottobre e a aprile;
L‘accoppiamento può protrarsi anche per 15-20 minuti e avviene solo dopo lunghi inseguimenti; si verifica quasi esclusivamente di notte.
Le caratteristiche anatomiche del pene del cinghiale consentono il deposito dello sperma a livello del collo uterino anziché in vagina con un conseguente aumento della probabilità di fecondazione.
La gestazione, come nel maiale, dura poco più di tre mesi (16-18 settimane ).
La scrofa prima di partorire predispone una sorta di grande nido (chiamato lestra) utilizzando piccole
depressioni del terreno approfondite ulteriormente con operazioni di scavo ed apportandovi poi un discreto accumulo di lettiera (erbe, ramaglie, foglie secche, ecc..)
All‘interno della lestra darà poi alla luce 3-6 piccoli (primipare 1-4) Il parto è piuttosto lungo (anche 48 ore) ed al termine la scrofa mangia la placenta ed anche eventuali piccoli morti.
I piccoli rimangono nel nido con la madre per circa 10 giorni.
Orme: Nel cinghiale i fettoni sono molto voluminosi (circa 2/3 dello zoccolo) discriminante rispetto ad altri ungulati (solo il daino presenta dei fettoni di grandezza simile ma sempre leggermente
inferiore, max circa metà dello zoccolo).
• Una caratteristica distintiva ancora più evidente è rappresentata dagli speroni che sono più lunghi più robusti e posizionati molto più vicino agli zoccoli di quelli di tutti gli altri ungulati (la linea ideale che
congiunge le estremità degli speroni è pressoché tangente ai fettoni negli arti posteriori, mentre in quelli anteriori tale linea interseca i fettoni a circa 1 centimetro dalla loro linea iniziale).

Anche nel cinghiale l‘unghia
esterna è leggermente più grande
ed arcuata di quella interna,
ma in modo meno evidente
rispetto agli altri ungulati.
SEGNI DI PRESENZA:
Orme: Nel cinghiale i fettoni sono molto voluminosi (circa 2/3 dello zoccolo) discriminante rispetto ad altri ungulati (solo il daino presenta dei fettoni di grandezza simile ma sempre leggermente inferiore, max circa metà dello zoccolo).
• Una caratteristica distintiva ancora più evidente è rappresentata dagli speroni che sono più lunghi più robusti e posizionati molto più vicino agli zoccoli di quelli di tutti gli altri ungulati (la linea ideale che
congiunge le estremità degli speroni è pressoché tangente ai fettoni negli arti posteriori, mentre in quelli anteriori tale linea interseca i fettoni a circa 1 centimetro dalla loro linea iniziale).
Anche nel
cinghiale
l‘unghia esterna
è leggermente
più grande ed
arcuata di quella
interna, ma in
modo meno
evidente rispetto
agli altri

•Deiezioni (fatte): sono di colore nerastro ed hanno forma allungata (tipo salsiccia); le dimensioni variano molto in funzione della massa corporea e vanno dai 3 ai 6 cm di diametro, e dai 5 ai 10 cm di lunghezza; col il tempo tendono a diventare di colore marrone grigiastro ed a sfarsi in piccole masse rotondeggianti del diametro di 3-5 cm.
•Segni sulla vegetazione:
Grufolate: i tipici segni di di scavo del cinghiale la cui estensione e profondità varia in relazione
alla densità di animali, all‘umidità del terreno ed al tipo di cibo reperibile
Boli: residui alimentari costituiti in prevalenza da radici e graminacee che il cinghiale mastica, “spreme” e poi, spesso sputa e che e si ritrovano sul terreno come masse “masticate”.
•Lestre di riposo: spiazzi nella vegetazione erbacea dove i cinghiali in assenza di lupo si recano per dormire
•Insogli: i tipici segni di presenza del cinghiale
.Grattatoi

SESSO Caratteristiche salienti del maschio
• Testa triangolare, larga alla base e con la parte terminale del del cranio leggermente convessa
• Pennello penico e testicoli evidente soprattutto con il mantello estivo (in estate o in fase di muta, il pennello è visibile anche negli individui giovani)
• Canini (difese) che fuoriescono dalla rima labiale (dal 3°- 4° anno) e criniera evidente (in inverno)
• Coda che, in movimento, è generalmente portata orizzontale



SESSO Caratteristiche salienti della femmina
• Testa triangolare più stretta alla base ed acuta; profilo frontonasale del cranio rettilineo o leggermente concavo, portamento più leggero
• Minore differenza tra quarti anteriori e quarti posteriori di quanto si verifichi nel maschio
• Capezzoli tirati e ben visibili soprattutto col mantello estivo,
• coda portata più frequentemente pendente